Ecco la miniserie “L’arte che guarda al domani”
Da Banksy a Maurizio Cattelan, Da Marina Abramovic a Billa Viola a Olafun Eliasson. Si intitola L’arte che guarda al domani ed è la miniserie in cinque puntate prodotta da Fastweb e realizzata da Casa Testori associazione culturale, in collaborazione con l’agenzia di comunicazione K words e che è adesso disponibile gratuitamente per il pubblico sul canale Youtube dell’azienda.
L’iniziativa, inserita all’interno del progetto Connessioni Digital Edition, ha voluto raccontare l’esperienza di alcuni tra i più celebri e celebrati artisti contemporanei che, attraverso le loro opere, hanno saputo provocare, innovare. Ciascun video, grazie alla guida di un esperto, è stato pensato come un vero e proprio viaggio dentro l’opera e la visione di ciascun artista per coglierne la poetica e raccontarne quelle opere che hanno saputo relazionarsi al presente e, talvolta, anticipare il futuro.
Il format Connessioni Digital Edition è nato con l’intento di diffondere tra i dipendenti Fastweb stimoli culturali e chiavi di lettura originali, in particolare in questo periodo eccezionale durante il quale l’accesso in presenza a eventi culturali è stato, ed è tuttora, in gran parte precluso.
Il filone dell’arte, all’interno del progetto Connessioni, è stato inaugurato già nell’aprile dello scorso anno, il periodo più duro del lockdown, attraverso la serie Finestre sulla primavera, dieci appuntamenti, sempre realizzati da Casa Testori e K words, dedicati ad altrettante grandi opere d’arte, da Botticelli a Monet, da Hopper a Warhol, che hanno saputo raccontare, appunto, la primavera. Un modo originale per far vivere a stagione più bella dell’anno anche nelle settimane in cui eravamo costretti a guardarla, appunto, solo dalla finestra di casa.
I video realizzati all’interno del format Connessioni Digital Edition, nati con la volontà di creare legami e confronti anche all’esterno dell’azienda, sono ora disponibili anche online, gratuitamente, a disposizione del pubblico sul canale Youtube di Fastweb.
Connessioni Digital Edition proseguirà anche nelle prossime settimane con altri interventi che verranno anch’essi pubblicati sul canale YouTube di Fastweb.
Di seguito una breve descrizione e il link dei video già online:
Rispondere al Trauma – Massimo Recalcati
Lo psicoanalista, saggista e accademico Massimo Recalcati parla del trauma dell’inatteso fornendo strumenti utili per reagire e spunti sul futuro che ci aspetta.
La storia maestra di speranza – Philippe Daverio
Lo storico dell’arte Philippe Daverio ripercorre in questo video la storia delle pandemie, lungo un percorso che attraversa l’intera civiltà e guida il pubblico a scoprirne gli impatti anche positivi per l’umanità.
Come la pandemia cambia la geopolitica – Maurizio Molinari
Maurizio Molinari, direttore del quotidiano La Stampa di Torino, condivide la sua lettura dell’attuale contesto geopolitico spiegando i possibili impatti della prima crisi pandemica della storia moderna in termini di relazioni internazionali.
Quando il gioco si fa duro i veri ansiosi smettono di esserlo – Daria Bignardi
La conduttrice televisiva Daria Bignardi racconta il tema dell’ansia in letteratura, partendo da Italo Svevo e La Coscienza di Zeno per passare a temi autobiografici legati all’ansia esplorati nel suo primo libro del 2008 (Non vi lascerò orfani) e nell’ultimo romanzo del 2018 intitolato proprio “Storia della mia ansia”.
Infodemia e percezione pubblica – Andrea Fontana
Il sociologo della comunicazione e dei media narrativi Andrea Fontana racconta cos’è l’Infodemia, come rischia di diventare una vera “epidemia cognitiva” e dona qualche strumento per curarla. Lo fa attraverso l’analisi e l’approfondimento di alcuni temi e termini: che differenza c’è tra misinformazione, disinformazione e malinformazione? Come superare la confusione informativa, tipica di quest’epoca?
La Divina Commedia e il nostro tempo – Corrado D’Elia
Corrado D’Elia attore, regista e drammaturgo accompagna il pubblico nel grande viaggio che la “Divina Commedia” rappresenta. Lo fa attraverso 3 passi scelti per il tempo dell’inatteso che la società sta attualmente vivendo. E ricorda che le stelle, che sempre chiudono i canti della Divina Commedia, sono il naturale destino dell’uomo.
Allenare l’inallenabile. L’ispirazione dello sport in un mondo nuovo – Mauro Berruto
Il celebre allenatore della nazionale italiana di pallavolo, Mauro Berruto, racconta al pubblico la crisi in termini di “contesto” in cui riuscire a pensare l’impensabile. Un cambio di prospettiva che sposta l’attenzione dal problema alla soluzione. Solo in questo modo è possibile mettere in gioco i talenti nel qui ed ora, andare oltre ciò per cui si è preparati e gestire l’inatteso.
La salute “onlife” – Luciano Floridi
In questo appuntamento video il filosofo Luciano Floridi, professore ordinario di Filosofia ed Etica dell’informazione all’Università di Oxford, dove dirige il Digital Ethics, regala al pubblico una lectio magistralis sugli impatti della raccolta dati, anche sanitari, nell’epoca dell’emergenza e dell’infosfera.
Sul canale YouTube di Fastweb a queste riflessioni si aggiungono quelle del ciclo Finestre sulla Primavera:dieci episodi con Botticelli, Manet, Van Gogh, Hopper, Monet, Matisse, Ambrogio Lorenzetti, Klimt, Georges Seurat e Andy Warhol.
La Primavera – Botticelli
L’arte è qualcosa in grado di allargare l’orizzonte e migliorare la vita e, perché no, anche la percezione di questa primavera appena cominciata. Questa prima finestra sulla primavera conduce il pubblico alla scoperta di un grande capolavoro: “La Primavera” di Botticelli.
Ramo di mandorlo fiorito – Van Gogh
La seconda Finestra sulla primavera illustra l’opera che Van Gogh dedica alla nascita di suo nipote, che porta il suo nome: Vincent Willem. Aveva già dipinto altri alberi in fiore, il ramo di mandorlo è un inno al mistero della vita, proprio come la nascita di un bambino. Il video conduce il pubblico tra i colori puri e brillanti di questa natura primaverile.
Colazione sull’erba – Manet
Il terzo appuntamento con Finestre sulla primavera è dedicato a una delle opere di Manet, artista apripista della rivoluzione impressionista. Di questo suo “Déjeuner sur l’herbe” conosciamo il luogo, Argenteuil, un boschetto ai bordi della Senna a nord di Parigi, e il tempo, Maggio 1863.
Mattina a Cape Code – Edward Hopper
Il quarto appuntamento con Finestre sulla primavera accompagna il pubblico nel 1950, a Cape Cod, luogo molto amato da Hopper, in cui l’artista passava sempre la bella stagione. Nella “Mattina a Cape Cod di Edward Hopper” il calore del sole della tarda primavera invade la casa colmandola con la sua luce. Una donna alla finestra guarda fuori, sembra essere sulla soglia di un momento sospeso.
I papaveri – Claude Monet
Il quinto appuntamento regala un vero capolavoro impressionista: “I Papaveri di Claude Monet”. Nel guardare questo quadro, il pubblico si sente letteralmente investito dalla primavera. Il nuovo dogma impressionista privilegiava la pittura en plein air. Lo spettatore potrà godersi questo scorcio di natura con i sapienti effetti di luce per i quali Monet aveva un’attenzione leggendaria.
La danza – Henri Matisse
Il sesto appuntamento si concentra su cinque figure, tre colori e un unico ritmo: quello de “La danza” di Henri Matisse che dipinse la sua celebre tela fischiettando la musica della farandola vista una domenica pomeriggio al Moulin de la Galette. La danza come espressione della gioia di vivere, della primavera, della perfetta simbiosi tra mente e corpo.
Gli effetti del buon governo – Ambrogio Lorenzetti
Il settimo appuntamento con le Finestre sulla Primavera porta lo spettatore a Siena, anno 1338. All’autore, Ambrogio Lorenzetti, era stato commissionato una sorta di “manifesto della felicità”, a dimostrazione di quanto un buon governo potesse rendere vivace, sicura e ricca una città e felici i suoi abitanti. Lorenzetti offre nella sua opera “Gli effetti del buon governo”, il racconto di Siena in una giornata di primavera, in armonia perfetta tra le ferventi attività cittadine e il dolce alternarsi delle colline nella campagna circostante.
Giardino di campagna con girasoli – Gustav Klimt
L’ottavo capitolo accompagna il pubblico dentro il “Giardino di campagna con girasoli” di Gustav Klimt, un’opera dipinta nel 1907. Primavera Sacra è il nome della rivista fondata da Klimt, una stagione floreale che ricorre nelle sue opere. Klimt, definito l’uomo dalle cento amanti, amava trascorrere del tempo presso l’Ader See alla ricerca di scorci naturali, che, come in questo quadro, dipingeva nel dettaglio, con una tecnica lenta da cesellatore, che intende afferrare ogni particolare di quel frammento del tutto e riprodurlo fin nel particolare. Qui sono i girasoli a emergere, quei girasoli che lui aveva ammirato l’anno precedente nell’opera di Van Gogh. Girasoli che esprimono la vitalità della natura e sembrano nascondere quasi una figura femminile. Un prato trapuntato di fiori quello dipinto in quest’opera che ritroveremo poi anche nel capolavoro di Klimt: “Il bacio”.
Una domenica pomeriggio sull’isola della Grande Jatte – Georges Seurat
Trasformare una semplice domenica pomeriggio del 1884 in un momento senza tempo. Questo è ciò che è riuscito a fare Georges Seurat con l’opera “Una domenica pomeriggio sull’isola della Grande Jatte”. Il titolo è esplicativo: quell’isola lunga e stretta sulla Senna era diventata nell’ultimo scorcio del 1800 rifugio frequente dei parigini alla ricerca di relax tra i prati e i boschetti del luogo. Ma Seurat voleva compiere qualcosa di diverso: rappresentare la vita pulsante della borghesia parigina, senza la disinvoltura tipica della pittura impressionista. Ben 28 furono i suoi disegni preparatori, prima di raffigurare questa scena di svago festivo su una tela grande 2 metri di altezza x 3 di larghezza. C’è l’umanità più varia alla Grande Jatte, 42 persone popolano la scena, costruita con un’esattezza infallibile, fino a far emergere quest’opera così ordinatamente classica, come assolutamente moderna.
Flowers – Andy Warhol
L’ultimo capitolo del ciclo Finestre sulla primavere accompagna lo spettatore alla scoperta dell’opera “Flowers” di Andy Warhol. Si tratta di un’opera del 1964, in piena rivoluzione Pop Art. Warhol si dedicava in quegli anni a creare icone artistiche di tutto ciò che si poteva comprare sugli scaffali di un supermercato. Ma la primavera non si può comprare… fu così che Warhol la “rubò”. Fu infatti colpito da un’immagine comparsa su una rivista per foto amatori, che rappresentava 4 fiori. Warhol la catturò, la adattò, la appiattì fino a farla diventare una matrice, che con la serigrafia venne riprodotta in poche settimane in più di 900 immagini, tutte caratterizzate da varianti di formato e di colore. L’autrice della foto rivendicò poi i suoi diritti, ma intanto Warhol, grazie alla stampa in serie, aveva compiuto la sua opera pop: aveva sottomesso la natura a un ciclo di produzione meccanica, creando icone modernissime di una primavera di stampo metropolitano.