Elio Germano – La mia Battaglia (Mein Kampf), in REALTA’ VIRTUALE

La mia battaglia (che ha partecipato all’ultimo Festival di Venezia) è uno degli esempi di come il teatro sappia rendersi capace di smascherare l’inganno dell’uomo e delle istituzioni. Lo spettacolo propone infatti interessanti spunti di dibattito che riguardano la legalità, la cittadinanza attiva e la partecipazione consapevole, la riflessione sulle istituzioni e sul vivere civile.

Elio Germano è autore, insieme a Chiara Lagani, di un monologo di particolare coinvolgimento e sottigliezza.
Tale spettacolo sarà fruito in Realtà Virtuale attraverso 70 visori forniti al vostro circuito
con il supporto di un tecnico specializzato che aiuterà gli spettatori nell’utilizzo della nuova tecnologia (Realtà Virtuale).

Su un palco grande come tutto il teatro, Germano occupa l’intero spazio fatto di palcoscenico e platea: coinvolge il pubblico, dialoga con lui, lo rende partecipe della narrazione e ne vince ogni fisiologica ritrosia. 

L’attore non si presenta come tale, ma anzi come un amico pronto a rivelare e ricevere la minima confidenza. Da subito incalza il pubblico con un ritmo vertiginoso, conformando le sue parole al botta e risposta con alcuni elementi del pubblico. 
Il testo de La mia battaglia, brillante e sottile, passa dal dialogo ammiccante, malizioso, ironico e dai tratti comici fino a smascherare quella che è la sua finalità. Germano conquista gradualmente la scena dove è presente un piccolo palco rialzato e dal tono cordiale e dialogico passa ad un tono maggiormente intimidatorio fino a farsi, in una grandiosa prova di attore, impetuoso. 

In questo incipit dal tono guascone e amichevole e senza contraddittorio si esplica il messaggio politico – inteso nella accezione più nobile del termine – de La mia battaglia
Il personaggio di Elio Germano inizia parlando con il pubblico di democrazia, del valore dell’autorità e della responsabilità, castigandone poi le lacune fino a prorompere in un discorso idealista, futurista e dichiaratamente nazista. 
La mia battaglia è infatti la traduzione italiana di Mein kampf, il libro di Adolf Hitler che contiene la summa del pensiero nazionalsocialista che avrebbe soffocato la democrazia e teorizzato la supremazia della razza ariana. 
Il messaggio finale e rivelatore è che quella politica che vive di facili soluzioni, populismo e che solletica gli istinti del popolo, porta sempre il rischio di sottintendere il pensiero unico e totalitario. 

Il ritmo, per tutta la durata dello spettacolo, è rapido e travolgente e Germano è mirabile nel rovesciare la situazione e svelare il fine di quello che si nascondeva nel dialogo fintamente paritario. Di grande efficacia sono tutte le scelte di testo e di regia quando cambia il clima della rappresentazione che termina in un vero e proprio discorso politico: dalla platea alcune comparse acclamano a gran voce le parole dell’oratore, che alza i toni del discorso mentre altre comparse circondano la platea sorvegliando il pubblico. Altre comparse ancora portano sul palco una svastica nazista. Dagli ammiccamenti iniziali si è arrivati, senza avvertirlo, alle parole di Adolf Hitler e all’esaltazione della violenza e alla aperta minaccia rivolta alla democrazia. Tra il pubblico, che da amico dell’oratore ne è diventato complice e vittima, si crea una reale e palpabile tensione. Al termine dello spettacolo ogni tensione è sciolta e il messaggio non può che rimanere fortemente impresso. 
La mia battaglia è uno spettacolo applaudito come un esempio di teatro al quale si affida un compito arduo, alto e svolto magnificamente.

Durata: 1h e 10 min.
Strumenti: 70 visori di realtà virtuale
Personale: 1 tecnico specializzato
Rassegna stampa: in allegato

Trailer: 

Premi Elio Germano

·         Festival di Cannes 2010 – Miglior attore per La nostra vita

·         David di Donatello 2007 – Miglior attore protagonista per Mio fratello è figlio unico

·         David di Donatello 2011 – Miglior attore protagonista per La nostra vita

·         David di Donatello 2015 – Miglior attore protagonista per Il giovane favoloso

·         Nastri d’argento 2010 – Miglior attore protagonista per La nostra vita

·         Globo d’oro 2007 – Miglior attore rivelazione per N (Io e Napoleone) e Mio fratello è figlio unico

·         Globi d’oro 2012 – Miglior attore per Magnifica presenza

·         Globi d’oro 2016 – Miglior attore per Alaska

Dal punto di vista tecnico si tratta di un monologo ripreso in realtà virtuale,
quindi lo spettatore sarà seduto all’interno della scena (un teatro di Rimini)
in cui Elio Germano cammina tra il pubblico, sale e scende dal palco per tutta la durata circa 1 ora e 15 minuti.

Il contenuto: inizia con un “ragionamento di sinistra” , e passo passo porta il pubblico sulla sponda totalmente opposta ,il monologo si chiude brandendo una bandiera con la svastica e inneggiando al Nazismo. Come dicevo liberamente tratto da Mein Kampf.